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Caldaia a biomassa: perché conviene

08 Luglio 2015

Avete mai pensato a un’alternativa per la vostra caldaia di casa?

Esiste infatti una soluzione intelligente, che sfrutta energie rinnovabili e che vi farà anche risparmiare: si tratta delle caldaie a biomassa. Volendo riportare la definizione data dalla normativa nazionale, che riprende quella europea, si definisce biomassa “la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, compresa la pesca e l’acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde urbano nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.

Semplificando quindi si possono definire caldaie a biomassa quelle che utilizzano come combustile un materiale organico di origine vegetale: rientrano quindi, ad esempio, in questa categoria legna, legna cippata, pellet, paglia, sansa, nocciolino e mais.

Prendiamo ora in considerazione i vantaggi che derivano da questo genere di impianto.

In primo luogo si aiuta l’ambiente, in quanto si tratta di fonti di energia rinnovabili e utilizzandole si contribuisce a far diminuire la dipendenza da altri fonti energetiche non rinnovabili, come il carbone, il petrolio e il gas. Le piante infatti in natura ricrescono e utilizzano per crescere tanta anidride carbonica quanta ne viene immessa in atmosfera durante il loro utilizzo energetico, portando quindi il bilancio in pari. Inoltre le caldaie a biomassa richiedono una manutenzione facile e hanno un alto livello di sicurezza.

C’è anche un altro aspetto importante da tenere ben presente se si sta pensando di passare a una caldaia a biomassa: i vantaggi economici. Proprio così, perché anche il portafoglio trarrà molti benefici da questa scelta green.

Si possono percorrere diverse strade e la prima da analizzare è quella delle detrazioni fiscali: infatti fino al 31 dicembre 2015 gli impianti di climatizzazione invernale a biomasse godranno delle detrazioni fiscali del 65% non solo in caso di sostituzione di un vecchio impianto, ma anche per le installazioni ex-novo. Quindi per dieci anni si avrà una detrazione del 65% della spesa sostenuta per l’impianto con un importo massimo di trentamila euro. Invece a partire dal 2016, salvo novità, la detrazione fiscale dovrebbe scendere al 36%. Per accedere a questa detrazione del 65% per l’efficienza energetica bisogna rivolgersi all’Enea.

La seconda alternativa da prendere in considerazione è quella del Conto Termico, che però vale solo per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o per quelli di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti. L’incentivo viene calcolato con una formula che tiene conto della potenza, della fascia climatica e delle prestazioni ambientali. L’importo dell’incentivo viene erogato nell’arco di due anni, tramite due rate del medesimo importo. Per informazioni sul Conto Termico bisogna rivolgersi al Gestore dei Servizi Energetici.

Infine la terza strada che si può imboccare è quella della detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni edilizie: può fare domanda chiunque paghi l’Irpef, ovvero le persone fisiche. Si otterrà così una detrazione per dieci anni pari al 50% della spesa sostenuta fino a un massimo di novantaseimila euro. Anche in questo caso dal 2016 lo sgravo fiscale scenderà al 36%. Si tratta di un incentivo molto accessibile, che vale anche per le nuove installazioni e per le stufe.

I vantaggi che derivano dallo scegliere una caldaia a biomassa sono quindi tanti, in particolare se si sceglie di installarla entro fine anno: è un’opzione che merita di essere considerata, per avere un impianto ad alto rendimento e allo stesso tempo aiutare l’ambiente.

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