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28 Febbraio 2017
Prezzi delle abitazioni in discesa. Un calo che continua da sette anni e che ancora, secondo le stime, dovrebbe proseguire anche quest’anno. Rallenterà molto la discesa, si andrà verso una stabilità dei valori, ma a fine 2017 il mercato immobiliare a Bergamo dovrebbe aver fatto registrare un’ulteriore riduzione dei prezzi di un altro 0,5-1%. Poi lo stop sarà definitivo.
L’analisi di questo trend della domanda fa emergere, in particolare, come è cambiata anche la disponibilità di spesa per comprare casa. L’Ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato proprio le tipologie immobiliari domandate dai potenziali acquirenti, a cominciare dalle città capoluogo come Bergamo. I risultati sono esemplificativi: dal 2013 in poi c’è stata una diminuzione progressiva delle percentuali sui tagli più piccoli come monolocali e bilocali. Al contrario, si segnala un aumento per i tagli più ampi, dal trilocale in poi. Questo cambiamento è la conseguenza del ribasso dei prezzi che ha portato tante giovani coppie ad acquistare da subito il trilocale, saltando la classica prima sistemazione in un più piccolo bilocale.
Ma oggi qual è il livello del budget a disposizione o che si sceglie di destinare all’acquisto della propria abitazione?
Per questa seconda analisi si è passato in rassegna il valore dei budget e si è scoperto che la disponibilità di spesa registra un progressivo aumento nelle fasce più basse, fino a 170mila euro, il che significa che è salita la percentuale di persone che hanno destinato all’acquisto immobiliare meno capitali. Questa è stata una delle cause che ha determinato il ribasso dei prezzi delle case ed è stata dovuta soprattutto dall’atteggiamento prudenziale dagli istituti di credito a partire dalla fine del 2007.
Nel dettaglio, quindi, ciò che è emerso è che la maggiore concentrazione della richiesta è compresa nella fascia di spesa più bassa, fino a 119mila euro (24,6%). Segue il 24,0% che si concentra nella fascia di spesa compresa tra 120 e 169mila euro e il 22,3% di quella tra 170 e 249mila euro. Rispetto a sei mesi fa si nota un aumento della percentuale sulla classe di spesa compresa tra 120 e 169mila euro. Rispetto alla media delle grandi città Bergamo, molto in linea con Milano per esempio, si discosta perché la maggioranza delle richieste riguarda immobili dal valore compreso tra 250 e 349mila euro rispettivamente con un 23,4% sul totale delle richieste.
In diminuzione, invece, la percentuale di richieste nelle fasce di spesa intermedie, in particolare per quella compresa tra 170 e 249mila euro (-1,8%). Anche le realtà più piccole, quindi, seguono in parte il trend rilevato nelle grandi città, tuttavia con aumenti meno consistenti e diminuzioni più accentuate.
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