Antitrust: mutui variabili sotto accusa.
Mutui variabili sotto accusa. Finiti nel mirino dei giudici. E per i piccoli investitori che hanno sottoscritto un mutuo o …
28 Marzo 2017
Portafogli con un po’ più di disponibilità per comprare casa. Cresce infatti il livello di budget messo a disposizione per acquistare un nuovo immobile. A prescindere dallo scopo e finalità finali: acquisto prima casa, cambio di immobile oppure per investimento.
L’analisi dell’Ufficio Studi Tecnocasa ha messo in evidenza proprio questa nuova tendenza, il crescere in maniera significativa della disponibilità di spesa di chi acquista un immobile (il periodo di riferimento è gennaio 2017): ora si è arrivati a sfiorare i 170mila euro per comprare casa, o meglio questa è la classe di spesa che più è cresciuta rispetto a sei mesi fa.
Dall’elaborazione ne risulta che nelle grandi città la maggiore concentrazione della richiesta è compresa nella fascia di spesa più bassa, fino a 119milaeuro (25,4%). Segue il 24,4% che si concentra nella fascia di spesa compresa tra 120 e 169 mila euro e il 22,3% di quella tra 170 e 249mila euro. Il 16,1% è rappresentato da coloro che dispongono di un budget tra 250 e 349mila euro, 7,7% ha un budget che va da350 a 474 mila euro ed infine con il 4,2% chi può superare i 475 mila euro.
In particolare, nei capoluoghi di regione che non sono grandi città si registra un aumento maggiore della percentuale di coloro che desiderano spendere tra 170 e i 249mila euro.
Ancora più nel dettaglio, si scopre che la disponibilità di spesa si concentra nella fascia fino a 250mila euro nelle grandi città ed in quella fino a 120mila euro nelle altre realtà.
Dal lato dell’offerta è il trilocale a farla da padrone con una concentrazione nelle grandi città del 33,8%.
L’analisi delle compravendite rileva inoltre che il 74,7% degli acquirenti ha comprato la prima casa, il 18,6% lo ha fatto per investimento e il 6,7% ha optato per la casa vacanza. Rispetto al passato è in aumento la componente ad uso investimento, incentivata anche dal fatto che l’immobile attualmente rende il 4,8% annuo lordo.
Sul mercato delle locazioni, invece, si registrano canoni sostanzialmente stabili nelle grandi città (+0,1% per i monolocali, +0,5% per i bilocali e +0,4% trilocali). Risultati simili anche negli altri capoluoghi di provincia che segnano stabilità per i canoni dei monolocali, +0,1% per quelli dei bilocali e +0,4% per quelli dei trilocali.
Tra le tipologie di contratti di locazione prevale quello a canone libero (55,3%), ma avanza ancora il contratto a canone concordato (27,2% contro il 22,9% del primo semestre).
Continuano ad essere preferite le soluzioni arredate, soprattutto sui tagli più piccoli. Chi opta per la locazione, nel 55,3% dei casi lo fa per scelta abitativa, nel 36,1% lo fa per motivi legati al lavoro e nell’8,6% per studio.
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