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Condominio: sconti Irpef per le singole unità

01 Dicembre 2017

Tra una casa costruita bene e una costruita male passa una bolletta energetica di 1.500-2.000 euro l’anno più della vecchia. Non solo: sul mercato per una casa ristrutturata e resa più efficiente sotto il profilo energetico corre una differenza di valore di mercato fra il 25 e il 35% in più.

Sono solo due dati presi dalla relazione che accompagna la parte della manovra 2018 che proroga il pacchetto degli eco-bonus a tutto il prossimo anno. Ma una delle novità che emergono dalle righe della nuova misura è che il livello di agevolazioni raggiungibile viene determinato in funzione della portata di effettivo risparmio ed efficientamento energetico raggiunto con gli interventi di riqualificazione.

E tutto questo a cominciare dai grandi edifici, condomini in testa a tutti, immobili per i quali la nuova versione dell’eco-bonus e, soprattutto, delle agevolazioni previste dal sisma-bonus per la messa in sicurezza, che rispettivamente possono garantire sconti fiscali fino al 75% e all’85% delle spese sostenute.

La misura non è di poco conto, dato che in Italia sono oltre venti milioni gli italiani che vivono in edifici condominiali e che per mancanza di manutenzione o per scarsa qualità nella progettazione, si presentano come strutture insicure, non perfettamente coibentate, con sistemi di riscaldamento e raffrescamento obsoleti, dove i residenti pagano bollette che possono arrivare fino a duemila euro l’anno per il solo riscaldamento.

L’eco-bonus e l’eco-sisma partono quindi dagli oltre 1,2 milioni di edifici condominiali, l’82% costruito prima dell’entrata in vigore della normativa sull’efficientamento energetico. In più, secondo l’ultima indagine del Cresme, il centro studi delle imprese costruttrici, gli edifici residenziali in mediocre o pessimo stato di conservazione sono pari al 16,8% del totale.

Sotto tutti questi aspetti l’eco-bonus rappresenta quindi una reale occasione da non perdere per non più mettere mano al portafoglio: riqualificare i condomini significa ridurre la spesa energetica delle famiglie, diminuire le emissioni inquinanti prodotte dai sistemi di riscaldamento e diminuire le conseguenze dell’inquinamento indoor e outdoor sulla salute delle persone.

La parte dei vantaggi

I benefici quindi, in termini concreti: gli incentivi fiscali per i condomini, quindi, restano validi fino al 2021 con detrazioni fiscali fino al 75% per l’ecobonus sulle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico. Salgono fino all’85% per il sisma-bonus.

Il vantaggio di interventi di riqualificazione, non si esauriscono nel credito fiscale. Anzi la parte forse più vantaggiosa arriva dopo: intervenire sull’involucro, per esempio, con diverse tecniche permette di ridurre le dispersioni, riducendo di un terzo i costi energetici delle famiglie; passare a un sistema di riscaldamento con contabilizzazione di calore e caldaie a condensazione fa risparmiare dal 20% al 40% fin dal primo anno di utilizzo.

Riqualificare i condomini e renderli più efficienti e vivibili, determina un sostanzioso aumento del valore delle abitazioni che, secondo studi di settore, sarebbe superiore, in media, dal 2 al 10% degli altri edifici.

Cessione dei crediti

L’ultimo importante beneficio e novità emerso dal “nuovo” pacchetto casa 2018, è la cessione del credito estesa agli interventi sulle singole unità immobiliari, mentre ora riguarda solo i condomìni.

Al momento la cessione del credito di imposta corrispondente alla detrazione fiscale è infatti possibile solo per i lavori di miglioramento della prestazione energetica effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali: i singoli condòmini ora possono cedere il credito a fornitori e imprese, gli incapienti anche alle banche. Con la cessione, l’impresa pratica uno sconto immediato e, in cambio, usufruisce della detrazione fiscale al posto del condomino che ha sostenuto la spesa.

Il meccanismo è interessante anche per chi desidera effettuare la riqualificazione energetica della sua unità immobiliare, ma è scoraggiato dai costi iniziali. Per bypassare questa difficoltà, la manovra prevede invece che possa optare per la cessione del credito anche chi esegue i lavori di efficientamento sulla singola unità immobiliare.

In questo contesto di novità e sulla possibilità estesa di cedere i crediti ora sta nascendo anche una vera e propria piattaforma cui sta lavorando anche l’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori: su questo portale web, cittadini e imprese potranno cedere online i propri crediti fiscali creando un vero e proprio mercato.

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