Fisco: le scadenze di luglio 2016 e cedolare secca per le locazioni commerciali | Chicercacasa.it
Prec    Succ

Fisco: le scadenze di luglio 2016 e cedolare secca per le locazioni commerciali

12 Luglio 2016

Il Fisco predatore del mattone. Una questione vecchia e, anche se nell’ultimo anno la morsa del Fisco ha allentato solo un po’ la presa, la pressione sul tetto resta sempre molto alta.

Basta dare uno sguardo alle scadenze fiscali di luglio che riguardano il mattone. Gli adempimenti relativi a questo mese sono davvero intensi. E come indica nel dettaglio lo scadenzario di Confedilizia fra soggetti obbligati, modalità dell’adempimento, codici tributo e ogni altra indicazione pratica utile agli interessati, gli appuntamenti con le tasse sono effettivamente molteplici.

Si parte con la presentazione del Modello 730, acconto e saldo cedolare secca (con la maggiorazione dello 0,40%); acconto e saldo Irpef (e relative addizionali); versamento di ritenute alla fonte e contributi, per cominciare.

Quest’anno, poi e per la prima volta, gli amministratori di condominio che si avvalgono dell’assistenza fiscale possono utilizzare il Modello 730 (compilando il Quadro K) per inviare all’Anagrafe tributaria la comunicazione annuale dell’importo complessivo dei beni e dei servizi acquistati dal condominio nell’anno 2015, dei dati identificativi dei relativi fornitori nonché dei dati catastali degli immobili oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio, realizzati sulle parti comuni condominiali.

Intanto l’eccesso della tassazione in particolare sui negozi in locazione rappresenta una vera e propria mannaia. A denunciarlo ancora una volta sono gli stessi proprietari di immobili che fanno sapere che per un immobile non abitativo medio, in una città capoluogo, il prelievo fiscale, articolato su sette imposte, supera il 78% dell’affitto e ha auspicato per questa tipologia di immobili l’estensione della cedolare secca.

L’allarme è partito da Confcommercio: i centri storici delle città di medie dimensioni sono a rischio desertificazione per quanto riguarda la presenza di negozi tradizionali. Dal 2008 sono stati persi 3.240 esercizi. In questo quadro, l’aumento degli affitti è considerata una delle principali cause per la chiusura.

A tal proposito, il presidente di Confedilizia ha spiegato: «L’allarme di Confcommercio coglie nel segno, così come la ricetta proposta, che è quella di estendere agli immobili non abitativi la cedolare secca sugli affitti». Aggiungendo anche: «Il fatto che gli operatori del commercio individuino nell’eccesso di tassazione sugli immobili locati la causa della crisi, è illuminante della gravità della situazione. Attendiamo dal governo un segnale di risposta. La cedolare secca su negozi e uffici affittati sarebbe la mossa giusta per far sì che il 2016 sia l’anno del rilancio dell’immobiliare».

Tag

ARTICOLICORRELATI

Ripresa del mercato immobiliare: il 2016 mos…

Il sentiment era nell’aria da oltre un anno. I primi dati registravano seppur debolmente la nuova aria che tirava e …

Continua a leggere

Casa: quali agevolazioni sono previste?

La casa torna pesantemente al centro della prossima manovra di Bilancio per il 2018. Incentivi fiscali, agevolazioni finanziarie, eco-bonus …

Continua a leggere

chicercacasa
quilatrova