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Fotovoltaico: modificare l'impianto e mantere gli incentivi

31 Luglio 2015

È estate, il sole non si fa certo desiderare e l’impianto fotovoltaico che avete installato in casa funziona alla perfezione.

Può essere che abbiate adottato da poco questa fonte di energia rinnovabile oppure può darsi che ormai siate dei fedelissimi di questa tecnologia: in quest’ultimo caso forse vi sarà capito di domandarvi che cosa può succedere nell’eventualità che dobbiate fare delle modifiche al vostro impianto.

Intervenire sull’impianto può farvi perdere gli incentivi di cui beneficiate? Generalmente la risposta è no, perché durante la vita dell’impianto sono ovviamente necessari alcuni interventi e a tal proposito esiste una precisa regolamentazione emanata dal Gestore dei servizi energetici.

I casi più comuni in cui ci si imbatte riguardano lo spostamento dell’impianto, le modifiche del punto di connessione, la variazione della modalità installativa, la sostituzione dei componenti, gli interventi di modifica della configurazione elettrica, la riduzione della potenza e la dismissione, fino all’eventualità di potenziamenti che non vengono incentivati.

Il principio base da tenere presente è questo: è necessario che gli impianti oggetto di modifica mantengano i requisiti che hanno consentito l’accesso agli incentivi, direttamente o tramite l’ammissione alle graduatorie del primo Conto Energia o ai Registri previsti dal quarto e dal quinto Conto Energia. Se al contrario vengono meno i requisiti previsti dalla normativa di riferimento, avverrà la decadenza dal diritto a percepire gli incentivi.

Esaminiamo alcune delle eventualità in cui potreste imbattervi, partendo da quella più semplice, ovvero il caso in cui l’impianto debba essere spostato dal luogo di installazione: la regola generale stabilisce che sono consentiti spostamenti all’interno del sito di prima installazione; nel caso di impianti installati su edifici il sito di prima installazione coincide con l’unità immobiliare, identificata dalla particella catastale su cui l’impianto è stato inizialmente autorizzato e realizzato, mentre per quelli installati a terra la ricollocazione deve avvenire nell’ambito della stessa particella registrata al Catasto terreni.

Può inoltre capitare di dover sostituire alcune componenti dell’impianto: questa possibilità è prevista, ad esempio per moduli, inverter e contatori, l’importante è presentare sempre al Gestore dei servizi la comunicazione di inizio e fine lavori e l’indicazione della motivazione dell’intervento.

Purtroppo però è spesso difficile reperire sul mercato moduli di potenza esattamente equivalente a quelli originariamente installati e per questo motivo, nei soli casi di impianti di potenza complessiva non superiore a 20 kW, sono consentiti incrementi di potenza dal 3% al 7%; inoltre, visto che le Regole per il mantenimento degli incentivi in Conto Energia sono state pubblicate il 1 maggio 2015, per gli interventi avvenuti dopo questa data moduli e inverter dovranno possedere i requisiti previsti dal quinto Conto Energia, mentre per quelli avvenuti prima gli elementi dovranno almeno possedere i requisiti richiesti dal Decreto ai cui sensi l’impianto è stato incentivato.

Nel caso in cui invece, in un impianto incentivato, venga incrementata la potenza in immissione sul punto di connessione alla rete è fondamentale installare apparecchiature che permettano di rilevare, separatamente, l’energia elettrica prodotta dalla porzione di impianto incentivato e quella prodotta dalla porzione aggiuntiva, cioè da quella non incentivata: se infatti non si effettua questa modifica avverrà la sospensione delle tariffe incentivanti.

Alla luce quindi di queste e delle altre possibili modifiche che potete apportare al vostro impianto non preoccupatevi nel caso in cui dobbiate effettuare degli interventi: ricordate inoltre che è stato prorogato al 30 settembre 2015 il termine per comunicare gli interventi di modifica effettuati prima del 1 maggio 2015 sugli impianti che usufruiscono del Conto Energia.

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