Mutui: perché scegliere i tassi misti
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18 Settembre 2017
Sembra ormai un dato ufficiale. Dopo dieci anni di crisi, anche profonda, i mercati immobiliari europei hanno ritrovato la strada della ripresa. In tutti i comparti aumentano gli scambi e anche le quotazioni salgono più dell’inflazione.
Questi sono alcuni dei dati, ma più di tutto sono i numeri che confermano questa importante svolta. Anche in Italia. La fotografia che emerge dall’European Outlook 2018, presentato da Scenari Immobiliari, indica in efficace sintesi che la crisi del mattone è effettivamente finita, anche se ancora la ripresa appare più delicata, a causa delle debolezze strutturali del nostro Paese.
I dati specifici del rapporto sono chiari: a livello delle cinque principali nazioni europee, il fatturato dei mercati nel 2017 crescerà del 6% per arrivare quasi al 9% il prossimo anno. Più forte la crescita in Eu28 con il 12,9%, nettamente superiore all’8% degli Usa. Spagna e Francia nel 2018 si troveranno in vero boom con fatturati in crescita superiore al 10%. Anche l’Inghilterra dovrebbe recuperare dopo un cattivo biennio. La Germania crescerà in linea con l’Italia, poco più del 6%.
Andamento positivo dell’economia, ripresa della domanda in tutti i settori e un po’ di inflazione stanno dando benzina ai mercati immobiliari europei. Le limitate realizzazioni di nuovo nel periodo di crisi hanno diminuito il prodotto disponibile (soprattutto di qualità) in tutti i Paesi. Questo riduce la vacancy e aumenta canoni e prezzi di vendita.
Dall’European Outlook 2018 di Scenari Immobiliari emerge che i prezzi sono in ripresa in quasi tutti i settori (salvo l’industriale) con punte superiori al 4% in Germania e Spagna.
Anche in Italia il dato medio nazionale è di un incremento dello 0,3% nel residenziale a fine anno e un più netto 1,1% di previsione per il 2018. “È una media tra dati ancora molto diversi da città a città - commenta Breglia. Mentre a Milano, Venezia e in altre città le quotazioni sono in netto rialzo, nella maggior parte dei capoluoghi i prezzi sono ancora fermi o in lieve calo”.
L’European Outlook contiene anche un’analisi sui vincitori e vinti della crisi. Solo la Germania ha superato indenne la crisi immobiliare, invece negli altri Paesi le conseguenze sono state molto negative. Il fatturato europeo è sceso (in termini monetari) del 7,3%, ma di oltre il 10% in quattro Paesi. I prezzi medi delle case sono scesi di quasi il 9% in Europa, ma del 35,6% in Spagna e del 15,6% in Italia.
«Gli spazi di crescita del mercato italiano - ha spiegato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari - sono notevoli nella locazione residenziale, nel terziario innovativo (come il co-working) e nell’ampia area dei servizi. Sono necessari investimenti per la messa in sicurezza delle case. Non va dimenticato che c’è quasi un milione di case in corso di costruzione, bloccate dai fallimenti o dai concordati delle imprese edili. La tassazione allontana investitori istituzionali e privati. Ci troviamo così marginali in un contesto dove l’immobiliare è uno strumento di cambiamento urbano e di allocazione di grandi risorse».
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