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17 Ottobre 2016
Ancora 15 mesi di tempo (sui tre anni previsti) per chiedere la sospensione del mutuo – per un periodo massimo di dodici mesi – e nel caso di gravi difficoltà a pagare le rate del debito.
Una possibilità, scattata a marzo del 2015 e valida fino alla fine del 2017. Ma se dal punto di vista delle famiglie spesso la sospensione del versamento alla banca delle rate del prestito suona come una vera boccata d’ossigeno, quest’ultima versione della moratoria (a differenza delle precedenti) presenta lati cui prestare molta attenzione. Quanto meno deve essere attentamente valutata, perché ha un costo da sopportare, e spesso è anche elevato.
Insomma è una boccata d’ossigeno, ma non è a costo zero. La sospensione prevista riguarda infatti la sola quota capitale del prestito avuto dalla banca e non sospende invece anche la quota interessi. Questo significa che durante il triennio della sospensione (2015-2017), i titolari di un mutuo dovranno continuare a pagare gli interessi, spesso calcolati non sulle rate sospese, ma sull’intero debito residuo. Nel complesso, quindi, il costo del mutuo diventerà più elevato di quanto inizialmente concordato di circa il +10%.
Questi costi per la moratoria del mutuo corrispondono infatti agli “oneri di sospensione” che comprendono gli interessi che si accumulano nel periodo della sospensione delle rate che si dovranno poi pagare alla banca quando si ricominciano a versare le rate del mutuo. Secondo i calcoli di Altroconsumo, sospendendo per 12 mesi il pagamento delle rate di un mutuo a tasso fisso di 150mila euro gli interessi da dover pagare alla banca ammonteranno a 4mila euro. In generale, in caso di moratoria, ad essere svantaggiati sono coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso fisso rispetto a coloro che hanno un mutuo a tasso variabile perché nei mutui a tasso variabile il tasso d’interesse è composto dall’Euribor e dallo spread, quindi quando si ricomincerà a pagare nuovamente le rate si dovrà alla banca solo lo spread. E nei mutui a tasso fisso, invece, il tasso d’interesse è composto dall’Irs e dallo spread, dunque quando si torneranno a pagare le rate bisognerà versare alla banca lo spread più la differenza fra il valore attuale dell’Irs e quello al momento della stipula del mutuo. Da sottolineare che gli istituti di credito di solito consentono al titolare del mutuo di pagare gli interessi accumulati durante il periodo di sospensione anche a rate, spesso senza ulteriori interessi, e che l’importo degli oneri da pagare dipende ovviamente anche dal periodo di sospensione. Fondamentale è informarsi preventivamente sui costi da pagare per la moratoria del mutuo e valutare attentamente costo/beneficio di questa opzione.
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