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Nuovo taglio dei tassi: meglio mutuo a tasso fisso o variabile?

24 Marzo 2016

Mutui casa fra attese e dilemma. L’aspettativa – magari frettolosa ma ben riposta -, è che la rata del prestito che si sta pagando alla banca possa scendere. Il dilemma, non da poco, riguarda invece chi sta decidendo sottoscrivere un prestito o un mutuo (impresa o famiglia) e a quali condizioni farlo: tasso fisso o variabile?

La mossa di Mario Draghi, presidente Bce, e il nuovo colpo sparato a sorpresa giovedì scorso dal suo famoso bazooka portando i tassi d’interesse a un nuovo minimo storico dallo 0,05% allo zero, se da un lato ribadisce l’intenzione della banca centrale europea di ristabilire i meccanismi di trasmissione della politica monetaria all’economia reale (investimenti, consumi, maggiore spesa), dall’altra rilancia il dibattitto su quali siano i reali benefici per privati, imprese e famiglie.

Denaro meno caro è il punto di partenza. E questo dovrebbe garantire condizioni di finanziamento più favorevoli per imprese e famiglie, cioè per prestiti e mutui più convenienti, visto che famiglie e privati otterranno finanziamenti in misura maggiore e a tassi più favorevoli, ancora più di oggi con tassi che già viaggiano in media intorno al 2,8%.

E allora entriamo nel concreto: meglio tasso fisso o tasso variabile? Prima risposta: per chi ha già in corso un mutuo a tasso fisso non cambia nulla: un mutuo da 200mila euro, probabilmente a un tasso fisso offerto dalle banche fra un minimo del 2,5% a un massimo del 2,9%, con rate che vanno da 1.047 a 1.183 euro, i versamenti non cambiano. A meno che, attraverso il meccanismo della surroga, riesca a strappare condizioni migliori dalla banca concorrente e alla quale farà migrare il proprio mutuo. Cambia qualcosa, invece, se per lo stesso immobile è stato sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Già si partiva da tassi fra l’1,27% e il 2,5%, con rate mensili fra i 943 a 1.011 euro. L'Euribor a tre mesi, già sceso da mesi sotto lo zero per cento, è in ulteriore discesa. A metà febbraio era a -0,2% e ora, dopo la mossa della Bce, è destinato a scendere ancora, almeno a -0,229%. Questo significa che, anche se non da subito, ma alla prossima scadenza la rata sicuramente riporterà una una cifra più bassa, valori di pochi euro, 4-5 euro, visti i già bassi tassi d’interesse.

E per chi intende acquistare casa che mutuo dovrà sottoscrivere oggi? La risposta all’annosa alternativa tra fisso e variabile, potrebbe far rispondere subito a favore della seconda soluzione: oggi viene offerto anche all'1%, contro il primo che difficilmente registra un tasso inferiore al doppio. Ma un mutuo di solito dura almeno 10-15 anni, cioè un arco temporale abbastanza lungo, e visto in quest’ottica un tasso fisso a questi livelli potrebbe essere un'occasione irripetibile. Oggettivamente occorre riflettere sul fatto che sia difficile che i tassi possano scendere ancora, mentre un mutuo di solito dura almeno dieci anni.

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