Casa green: riqualificazione, isolamento e m…
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23 Maggio 2017
Un mercato immobiliare in ripresa. Su tutti i fronti.
Positive le prospettive per il 2017-2018 a partire dalle due variabili più importanti: il numero delle compravendita, stimate in forte aumento anche nei prossimi due anni. E, finalmente, prezzi che frenano e fermano la loro discesa, per poi ripartire dal prossimo anno e risalire nelle quotazioni.
Una fotografia, in prima sintesi, del mercato immobiliare tutto sommato positiva quella fatta da Gianfederico Belotti, direttore di «Valore Casa e Terreni 2017», in occasione della presentazione ufficiale del volume e in edicola in abbinamento a L’Eco di Bergamo al prezzo di 13,70 euro.
«Dopo dieci anni di crisi questo primo trimestre 2017 conferma la tendenza, in atto già dal 2016 e ribadita dall’Omi, l’osservatorio provinciale del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, una decisa stabilizzazione dei prezzi. Aumentando ancor più le transazioni ci si aspetta che i prezzi tendano, anche per una logica di mercato a crescere. Dove e quanto cresceranno è ancor presto per stabilirlo, ma sicuramente interesserà le zone di maggior pregio».
Il biennio 2017-2018 si presenta dunque come un periodo di continua crescita delle compravendita favorito da un riallineamento dei prezzi e da una ripresa dei valori soprattutto dal 2018. «Nell’anno in corso – ha sottolineato Belotti - si prevede un +2% dei valori immobiliari nel suo insieme e nel 2018 punte di incremento dei prezzi che potranno arrivare anche fino a un +5% di maggior appeal.
Il mattone lascia alle spalle il punto più basso della crisi, ora si e risale. Sembra quindi che gli italiani, e i bergamaschi in particolare, stiano tornando a considerare l’investimento nel mattone come primario bene rifugio. Difficile affermarlo con certezza, ma privati e famiglie sembrano aver ripreso le vecchie abitudini orobiche: risparmiare per investire nella casa. Tutto – ha concluso Belotti - dipenderà molto dalla stabilità delle misure fiscali, oggi vantaggiose, ma che negli anni scorsi ha visto pesanti aumenti sulla prima abitazione e sui servizi».
Il mercato immobiliare quindi riparte più deciso e a breve termine, come prima conseguenza di questa nuova dinamica, le occasioni immobiliari saranno destinate a finire, nonostante la loro posizione più che interessante.
È questa la fotografia del mercato residenziale bergamasco oggi, e che emerge dalla lettura dopo dieci anni di crisi con cui il settore immobiliare ha dovuto fare i conti. Conti purtroppo anche molto pesanti.
«Il sentiment degli operatori per il 2017 è di una decisa stabilizzazione dei valori – spiega Gianfederico Belotti -. È la prima volta che si registra una percezione così netta e che fa diventare la luce in fondo al tunnel più di un lumicino. Le previsioni per il biennio 2017-2018 parlano addirittura di un riallineamento dei prezzi con una sostanziale ripresa dal 2018 dei valori. In città, ribadisco, ci attendiamo un +2% che può arrivare anche a un +5% dei prezzi nelle zone di maggior pregio».
Restano positive anche la previsione sul volume delle compravendite, la stima indica un trend positivo inaugurato già tre anni fa.
«Dopo anni di crisi profonda, con un settore solido come quello dell’edilizia che ha scricchiolato al punto da mandare in default migliaia di imprese delle costruzioni - ricorda Belotti - il secondo semestre 2014 è stato il primo momento in cui il numero delle transazioni portato a buon fine è aumentato del 3,6%. Una svolta positiva confermata nel 2015 con un +8,5% (+8% a livello nazionale secondo i dati Omi dell’Agenzia dell’Entrate) e un +20% nel 2016. Per i primi mesi del 2017 i marchi del settore hanno evidenziato addirittura un +30%».
A fronte di questa vivacità di mercato in atto da tempo non è corrisposta, almeno finora, la fine della caduta libera dei prezzi: «Il crollo più significativo dei valori è stato nel 2013 (-12%). Sono andati meglio il 2014, la discesa è stata fra il 4 e il 5%, e il 2015 (-2,5/3%). Nel 2016 si può finalmente iniziare a parlare di una certa stabilità.
I prezzi in città hanno registrato solo un -1% e addirittura nelle zone di pregio non hanno subito nessuna variazione. Un po’ meno bene sono andate le cose nella cintura cittadina, dove però il calo è fisiologico, e in provincia che ha messo a segno ancora un -3%».
Un paradosso questo del mancato rapporto tra domanda e offerta facilmente spiegabile: «L’aumento delle compravendite è stato determinato dal fatto che oggi chi vuol vendere lo deve fare ai prezzi di questo nuovo mercato.
Una logica confermata dai tempi di vendita, passati dagli 8-10 mesi del 2016 ai 6-8 mesi del 2017». Si vende di più perché gli immobili sono messi sul mercato a prezzi reali, in linea con il mercato post crisi. «Immobili a prezzi convenienti – sottolinea Belotti – e questo a sua volta ha generato opportunità come mai accaduto prima.
Ma questo sta per finire, l’offerta di alcune case, praticamente sul mercato a prezzo di svendita, si sta esaurendo. È il caso degli immobili posizionati nei borghi storici, e nelle zone limitrofe, non particolarmente di pregio, come Borgo Palazzo o via Daste e Spalenga. Qui è possibile acquistare casa a 1.000 euro al metro quadro, senza il box, ma con la prospettiva di una futura rivalutazione dovuta alla prossima riqualificazione dell’area. Naturalmente però – conclude il direttore di “Valore Casa e Terreni” – tutto l’evolversi del mercato dipende da un quadro di stabilità politico-economica del Paese e da notizie più rassicuranti sul fronte fiscale legato alla casa e ai servizi ad esso collegati».
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