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Come richiedere una modificare dei valori catastali e pagare meno tasse

17 Maggio 2016

Catasto, rendita catastale, fisco e mercato. Quattro parametri che fra loro non sono mai andati d’accordo. O peggio, non hanno mai saputo guardare nella stessa direzione, esprimendo valori e prezzi che fossero coerenti l’un con l’altro. Ora, con il nuovo servizio dell'Agenzia delle Entrate è possibile effettuare visure catastali direttamente online, consentendo di conoscere la rendita catastale esatta per il calcolo delle imposte sugli immobili (comprese Tasi e Imu sulla seconda casa); per ridurne il valore, e magari per renderlo più aderente a quelli che sono i prezzi del mercato immobiliare.

Iniziamo quindi con il sottolineare che conoscere la rendita catastale del proprio immobile è semplice e veloce. Basta andare sul sito web dell’Agenzia delle Entrate e consultare via web la banca dati ipotecaria e catastale. In caso di visure personali è possibile consultare le informazioni catastali relative al proprio immobile gratuitamente, mentre la consultazione generale delle planimetrie è riservata ai soggetti abilitati e abbonati al servizio Sister, un servizio a pagamento.

La visura personale è un servizio gratuito, fornisce esclusivamente informazioni sugli immobili di cui si è intestatari, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento. Il servizio è disponibile per tutte le persone fisiche registrate ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate, Entratel e Fisconline. Tra i requisiti necessari per l’utilizzo del servizio c’è il codice fiscale di chi fa la ricerca o la richiesta, ma che deve coincidere con quello presente nelle banche dati ipotecaria e catastale. Il servizio è particolarmente importante perché permette di conoscere i dati sulla rendita e le informazioni sugli immobili censiti e registrati nella banca dati del Catasto dei fabbricati; i dati sui redditi dominicale e agrario e le informazioni sugli immobili censiti al Catasto terreni.

Per avere questi dati è sufficiente indicare il proprio codice fiscale; gli identificativi catastali (Comune, sezione, foglio, particella); la provincia dove si trova l’immobile.

Questa è la via per poter ricavare i dati principali per la determinazione della rendita catastale, parametro principale a sua volta utilizzato per il calcolare le imposte sugli immobili (comprese Tasi e Imu sulla seconda abitazione). Non solo, l’opportunità di calcolare la rendita garantisce anche la possibilità di ridefinire in maniera più corretta il suo valore, proprio per renderlo più aderente a quelli che sono i prezzi del mercato immobiliare. Per questo obiettivo si possono seguire due strade: se l’immobile di cui si intende abbassare la rendita catastale è una unità molto vecchia, in stato di degrado o priva di servizi igienici, è possibile presentare una denuncia di variazione di rendita che comporterà anche l’esenzione dalle imposte sugli immobili.

Nel caso in cui, invece, il fabbricato sia di vecchia costruzione e solamente in parte degradato, è possibile frazionarlo e distaccarlo in due porzioni logorate, classificate diversamente e in un’altra categoria, così da abbassare la rendita catastale complessiva.

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