Eco-edilizia: come abbassare i consumi e avere bollette meno salate. | Chicercacasa.it
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Eco-edilizia: come abbassare i consumi e avere bollette meno salate.

12 Luglio 2016

La casa a consumo quasi zero, edifici che vengono indicati con la ormai e destinata a diventare sempre più famosa sigla “nZeb”, in Lombardia è una realtà da inizio anno.

Chi costruisce il nuovo, o chi ristruttura un edificio è obbligato dalle norme regionali a rispettare i nuovi parametri di eco-edilizia e di sostenibilità energetica. Ma quanto costa realizzare un edificio “ad energia quasi zero” rispetto ad uno “normale”? E quanto bisogna spendere in più per puntare allo stesso obiettivo in una ristrutturazione? Sul mercato oggi esiste una vera e propria carrellata sulle nuove tecnologie efficienti che si stanno diffondendo e sulle nuove tendenze nel mercato dell’edilizia.

Iniziamo con i macro-numeri. In Italia oltre i due terzi del patrimonio edilizio esistente è stato costruito prima dell’entrata in vigore della Legge 373/1976, la prima legge italiana in materia di energia che si è occupata anche di edilizia.

A Bergamo oltre il 50% degli edifici e delle case risale agli anni Sessanta e Settanta. Il potenziale di risparmio energetico è quindi ampio e spesso ottenibile tramite interventi dai ridotti tempi di ritorno.

La strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale stima un potenziale di risparmio al 2020 di circa 5,7 Mtep all’anno, con investimenti da sostenere nel settore residenziale di 13,6 miliardi di euro l’anno per interventi globali e 10,5 miliardi di euro l’anno per interventi parziali. Per gli interventi nel non residenziale gli investimenti si stimano in 17,5 miliardi di euro l’anno.

Il futuro dell’edilizia, secondo la strada tracciata dalla direttiva europea sulle performance degli edifici, sarà nei nZeb, Nearly Zero Energy Building, cioè gli edifici con consumi di energia “quasi nulli”.

Il Piano d’azione nazionale italiano per incrementare gli edifici ad energia quasi zero stima anche i costi aggiuntivi, rispetto ai livelli attuali, per la realizzazione di nuovi edifici nZeb o per la trasformazione in nZeb di quelli esistenti: dall’applicazione dei requisiti nZeb, si stima un risparmio energetico nel periodo 2015-2020 di oltre 10 ktep per il settore residenziale e non residenziale.

E questa conseguenza è anche frutto di una serie di nuove tecnologie sul mercato ma che , forse, ancora oggi, per una non adeguata conoscenza da parte dei professionisti del settore o per i costi ancora non allineati con quelli dei prodotti già consolidati, e a disposizione sul mercato edile, non riesce ad avere ancora un’adeguata diffusione.

Per esempio: Isolanti per l’inverno come: aerogel, pannelli sottovuoto, termo-intonaco; Soluzioni per l’estate come Pcm (Phase Change Materials), membrane endotermiche, cool materials, tetti e pareti verdi.

Oppure la sostituzione dei vetri: se il serramento è in buone condizioni è possibile sostituire soltanto il vetro con uno a più elevato potere isolante, ad esempio vetri con un ridotto fattore solare o a elevato isolamento termico. Nel caso di sostituzione dell’intero serramento, i telai maggiormente utilizzati sono quelli in Pvc multicamera, in alluminio a taglio termico multicamera, in legno a bassa densità. Altre soluzioni disponibili prevedono l’installazione di un doppio serramento e l’isolamento termico del cassonetto. Sistemi schermanti esterni: frangisole verticali fissi; frangisole verticali orientabili; frangisole orizzontali orientabili; frangisole a lamelle orientabili; tende avvolgibili. O, ancora, sistemi per la gestione integrata delle funzioni tecnologiche dell’edificio:Building Management System (Bms); Building Automation and Control System(Bacs).

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