Bonus casa si trasformano in sconti sul prez…
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20 Novembre 2017
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per quasi 13 miliardi (12.983 milioni di euro) nel secondo trimestre 2017.
Rispetto allo stesso trimestre del 2016 quindi c’è stata una diminuzione delle erogazioni pari a -1.8%, per un controvalore di 240,7 milioni di euro in meno. I dati del Bollettino Statistico, relativo al terzo trimestre 2017 della Banca d’Italia non lascia spazio a grandi interpretazioni: le erogazioni nel nostro Paese sono in aumento da tre anni consecutivi, ma ora la spinta alla crescita sembra aver diminuito la sua forza. Il mercato – secondo gli analisti - sembra dunque aver trovato la sua dimensione e il calo delle surroghe e sostituzioni compensa la crescita delle operazioni di acquisto.
Intanto, i principali indici dei tassi di riferimento sono ancora a livelli molto bassi, le banche applicano spread convenienti e le quotazioni immobiliari rimangono interessanti: in questo scenario sono buone opportunità per le famiglie che vogliono affacciarsi all’acquisto dell’abitazione.
La crescita è stata repentina e spesso in doppia cifra. In poco meno di tre anni (dal 2014) la dimensione annuale del mercato del credito finalizzato all’acquisto dell’abitazione da parte delle famiglie è passato da circa 21 miliardi a quasi 51 miliardi.
La crescita è stata trainata principalmente dall’aumento del numero delle compravendite immobiliari e in parte anche dal fenomeno della surroga e sostituzione. Fenomeno quest’ultimo che è in fase di rapida diminuzione e che quindi influenza in maniera importante questo primo segno negativo dopo tanto tempo. In quest’ultimo trimestre la quota delle nuove operazioni per acquisto incide per l’83% del totale mentre la restante parte, 17% è quella legata a sostituzione e surroga.
Così, andando ancora più a fondo sui dati del bollettino di Bankitalia si evidenzia che nel secondo trimestre 2017 il ticket medio nazionale si è attestato a circa 111.400 euro, tendenzialmente in linea (+0.1%) rispetto al secondo trimestre 2016. Tutte le macroaree del Paese restano al di sopra della soglia dei 100.000 euro: il Centro Italia eroga mediamente di più con 121.200 euro, seguito dal Nord-Ovest con 113.400 euro, chiudono le Isole che erogano mediamente meno con 103.500 euro.
Uno sguardo ai tassi: dai massimi di luglio 2011 (1,60%), il tasso Euribor (3 mesi) ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato a quota 0,19% a dicembre 2012, per attestarsi poco sopra lo 0,20% per tutto il 2013 e il 2014, salvo andare sottozero da maggio 2015. La quotazione di ottobre 2017, -0,33%, è in linea con quanto rilevato per tutto il 2017.
Stando alle dinamiche dei tassi di Ottobre 2017, abbiamo calcolato l’importo della rata mensile di un mutuo ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando che l’immobile valga 160.000 € e che lo spread medio di mercato si attesti a 1,40% per il tasso fisso e a 1,50% per il tasso variabile.
Con un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata di 517 euro, circa 96 euro in più rispetto a quanto dovremmo sostenere se scegliessimo un mutuo a tasso variabile, in quanto la sua rata ammonta a 423 euro.
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