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Vivere in condominio: ecobonus e incentivi

12 Aprile 2016

Con la legge di Stabilità per il 2016 arriva un altro incentivo dedicato alla casa. Si tratta dell'estensione ai cosiddetti "incapienti" fiscali della possibilità di detrarre dall'Irpef il 65% del costo sostenuto per lavori condominiali di riqualificazione energetica.

Una misura che va incontro a chi sta nella "no tax area" , lavoratori dipendenti a basso reddito e pensionati, che non avendo all'atto della denuncia redditi alcuna Irpef da pagare non potrebbe detrarre nulla. Ora invece può accedere allo sconto cedendo il credito al fornitore (azienda edile e professionisti) a titolo di pagamento parziale delle opere realizzate nelle parti comuni dell'edificio.

La settimana scorsa l'Agenzia delle Entrate ha spiegato con una propria circolare come fare per accedere al beneficio.

Si inizia con un'assemblea di condominio da cui con l'approvazione dei lavori deve risultare anche la scelta di cedere il credito, oppure il diretto interessato invia richiesta all'amministratore che la inoltra ai fornitori. Questi devono accettare formalmente la cessione del credito a titolo di pagamento. La trafila sarà sempre gestita dall'amministratore che a fine corsa (31 marzo 2017) dovrà trasmettere all'Agenzia delle Entrate tutti i dati, dal totale della spesa sostenuta per la riqualificazione energetica su parti comuni all'elenco dei bonifici per i pagamenti, ai dati dei condomini che hanno ceduto il credito con i singoli importi, fino ai dati dettagliati sui fornitori.

Una buona dose di burocrazia, certo utile anche agli opportuni controlli, tuttavia si tratta di una misura favorevole alle persone con problemi di capienza fiscale. E' un modo per permettere anche a questa categoria di contribuenti, di recuperare comunque lo sconto di Stato sui lavori di riqualificazione energetica considerando che praticamente in ogni condominio ci sono persone che ne beneficerebbero, a cominciare da quegli anziani che hanno la sola pensione di vecchiaia e dichiarano tutto alla fonte e che, pur essendo proprietari di abitazione, al momento di tirare le somme della denuncia redditi non hanno Irpef da pagare dalla quale detrarre gli importi dei bonus.

La procedura per attivare il meccanismo è piuttosto complicata, carica di burocrazia e vede gli amministratori condominiali fare da tramite fino a quando, nel marzo 2017, dovranno consegnare all'agenzia delle entrate gli elenchi e i dati di chi ha utilizzato gli incentivi.

Di certo per questi professionisti aumenterà il carico di lavoro. Spesso poi i loro clienti non riescono ad entrare nel merito dell'enorme attività che compete agli amministratori, per questo motivo sta per partire una campagna informativa sulle ultime novità di legge allo scopo di far capire quanto sia importante scegliere amministratori che abbiano tutti i nuovi requisiti richiesti per operare seriamente. Si tratta delle due leggi con cui dal 2012 (legge 220) sono definiti i requisiti per svolgere la professione e dal 2014 (con la legge n.140) viene imposto l'aggiornamento annuale con esame finale. Altrimenti non si possono amministrare condomini. Non di rado, infatti, capita che il pubblico non sia a delle ultime novità e obblighi e così spesso sceglie un amministratore solo in base al costo.

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